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A4.5. Il galateo a tavola
Saper stare a tavola comportandosi in modo corretto è una qualità sempre meno diffusa. Oggigiorno le persone pensano soltanto alla propria comodità. Inoltre, ormai è andata quasi perduta la “cultura del galateo”, che indicava come comportarsi nelle diverse occasioni, specialmente a tavola. Proprio perché pochi rispettano certe regole, considerate forse antiquate, è importante conoscere (e mettere in pratica) queste nozioni, in particolare per un cameriere o barista, la cui classe ed eleganza dovrebbe essere almeno superiore alla media. È prassi consolidata che baristi e camerieri quando servono persone che non sanno comportarsi (non sanno quali posate o bicchiere usare, non sanno usare coltello e forchetta, non sanno come va bevuta una bibita, non sanno che il vino va assaggiato...) parlino tra loro criticandole in modo molto severo.
Ora tu sei il cliente, e queste sono solo le principali regole di galateo da seguire per essere considerato una persona educata anche mentre mangi e bevi.
Postura, movimenti, gestualità
- Cedi sempre il passo alla signora e, se non lo fa un cameriere, spostale la sedia e aprile la porta.
- Prima si fanno accomodare le signore; i signori attendono in piedi fino a quando l’ultima donna non si è accomodata.
- Quando ti siedi al tavolo, lascia che la signora abbia il posto migliore, in genere rivolto verso la sala o una bella veduta esterna.
- Quando si è seduti al tavolo e si avvicina una persona, gli uomini si devono prima alzare in piedi e poi salutare, le donne invece salutano senza alzarsi.
- Se durante il pasto una signora si allontana, gli uomini interrompono la conversazione e si alzano un istante in segno di cortesia; il gesto va ripetuto quando la signora torna al tavolo.
- Non ci si togliemai giacca o cravatta, e non ci si arrotola lemaniche della camicia.
- Non si parla con la bocca piena, e simastica con la bocca chiusa.
- In caso di starnuto, cerca di contenerlo e girati di lato, coprendo naso e bocca con un fazzoletto.
- Per chiamare un cameriere è sufficiente un cenno della testa o dellamano; evita inmodo assoluto di schioccare le dita o chiamare a voce alta, magari con termini come: capo, ehi, ascolta...!
- Dal tavolo ci si alza ilmeno possibile.
- La sedia va tenuta vicino al tavolo e non si accavallano le gambe.
- Quando simangia, il busto devemantenersi eretto, piegandosi leggermente verso il piatto.
- I gomiti vanno tenuti vicino al corpo e le mani stanno sempre sul tavolo; non si appoggiano i gomiti sul tavoloma solo gli avambracci.
- Simangia lentamente emasticando a lungo, si beve a piccoli sorsi.
Uso delle attrezzature
- Appena accomodato al tavolo, il tovagliolo va disposto sulle gambe; quando si termina di mangiare, lo si ripone sul lato sinistro senza accartocciarlo, ma piegandolo sommariamente. Proibito mettere il tovagliolo al collo per evitare di sporcarsi.
- Si mangia tenendo la forchetta nella mano sinistra e il coltello nella destra, tra pollice e indice, senza “afferrare”.
- Il coltello non va mai portato alla bocca.
- Il cucchiaio si porta alla bocca dalla punta, evitando risucchi; quando la minestra sta terminando, si può inclinare il piatto verso il centro del tavolo.
- Se si devono deporre le posate mentre si sta ancora mangiando, le si mettono dentro il piatto con le punte accostate (non incrociate, con le punte vicine, posizione come orario 4’ 40’’); se invece si ha terminato, le posate si dispongono affiancate dentro il piatto, come lancette di un orologio puntate sul 4 o sul 6 (quest’ultima la migliore).
- Il cibo si taglia un poco per volta: proibito tagliarlo completamente (per esempio una bistecca), poi depositare il coltello e mangiarlo con la sola forchetta nella mano destra.
- Prima di bere e dopo aver bevuto, ci si pulisce la bocca con il tovagliolo.
- Il pane non va tagliatoma spezzato, senza sbriciolare sul tavolo.
- La frutta va tagliata con coltello e forchetta, e comunque toccandola il meno possibile con le dita. In caso di semi (o noccioli), si passano discretamente dalla bocca nella mano a pugno semichiuso, e dalla mano, aprendola leggermente, al piatto; i grossi noccioli di frutta cotta si dispongono dalla bocca sulla forchetta o sul cucchiaio, poi
sul piatto. - Lo stuzzicadenti in tavola non si usa. In caso di assoluta necessità si richiede al cameriere (che lo dovrebbe servire con discrezione su un piattino coperto con un tovagliolino) e si va a farne uso in bagno.
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