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A2.5. Nozioni di primo soccorso

La nostra è una professione che prevede molta attività fisica, uso di attrezzature, spostamenti in aree bagnate, comportamenti a volte frettolosi o frenetici; è “inevitabile” che talvolta possano accadere piccoli incidenti. Anche il contatto quotidiano con un elevato numero di persone può rendere necessario prestare un primo soccorso a clienti in difficoltà.
Lo scopo del primo soccorso è:

  • salvare la vita delle persone;
  • prevenire il peggioramento delle ferite o dei malori;
  • aiutare la ripresa del soggetto.

Il comportamento da tenere in caso di infortunio:

  1. Non perdere la calma;
  2. Evitare azioni inconsulte e dannose;
  3. Allontanare le persone non indispensabili;
  4. Prodigare le prime cure se si è in grado di farlo;
  5. Esaminare l’infortunato:
    - controllare le funzioni vitali (se è cosciente, se respira, se il cuore batte) e ispezionare l’integrità fisica del soggetto;
    - valutare la dinamica dell’incidente;
    - se cosciente rassicurare l’infortunato ed evitare commenti sul suo stato (anche se sembra incosciente);
    - se necessario (anche al minimo dubbio) chiamare il pronto intervento (118);
  6. Praticare le manovre previste per l’urgenza e/o per la gravità:
    - se necessario e se si è in grado, eseguire le manovre per la rianimazione;
    - eseguire gli interventi idonei di primo soccorso;
    - se previsto l’intervento di personale specializzato fare il minimo indispensabile e porre l’infortunato nella posizione di attesa più idonea, evitando di lasciarlo solo.

Di seguito sono descritte le prime azioni di intervento per gli incidenti più comuni, a cui nella maggioranza dei casi deve seguire la visita di unmedico. Sono state volutamente tralasciate informazioni di primo soccorso importanti, in quanto la loro applicazione richiede prima un adeguato corso tecnico-pratico.

Colpo di calore

Deriva da eccessiva esposizione al sole o in ambienti umidi, caldi e poco ventilati.

Sintomi: mal di testa, vertigini, sudorazione abbondante, nausea, sete intensa, alta temperatura, viso arrossato, respiro frequente e affannoso, torpore.

Cosa fare:

  1. Mettere la persona all’ombra, al fresco e a testa alta;
  2. Slacciare o togliere gli abiti stretti;
  3. Fare impacchi umidi sulla testa o spruzzare acqua fresca ma non gelida;
  4. Far bere acqua;
  5. Far vento verso la persona.

Crisi epilettica

Deriva da un’eccessiva e incontrollata attività di un gruppo di cellule nervose.

Sintomi: perdita improvvisa della coscienza con caduta a terra senza movimenti istintivi di protezione, contrazione dei muscoli alternata a movimenti a scatti degli arti senza ritmo preciso, apnea con colorito bluastro della cute e delle labbra (cianosi), salivazione abbondante che fuoriesce dalla bocca, morsicatura della lingua, sudorazione, possibile perdita di urina e feci. Dopo breve periodo le contrazioni si esauriscono, il respiro si fa profondo, segue un breve periodo di sopore e il paziente recupera gradualmente lo stato di coscienza con un certo grado di confusione mentale.

Cosa fare:

  1. Sdraiare il soggetto sopra un tappeto, una stuoia o un materasso per evitare che si ferisca;
  2. Se possibile, disporre fra i denti del soggetto un pezzo di stoffa arrotolata, affinché non si morda la lingua;
  3. Assisterlo psicologicamente nella fase del risveglio.

Cosa non fare:

  1. Cercare di contenere i movimenti e le contrazioni muscolari;
  2. Mettere le proprie dita nella bocca della persona colpita.

Crisi isterica

È la classica crisi di nervi e può derivare da molte cause: momenti di depressione, malumore, tristezza, dolori, ecc.; la persona colpita fa molto chiasso, ha contorsioni, esibisce atteggiamenti drammatici e plateali.

Cosa fare:

  1. Trattenere con fermezza la persona colpita (che, in questi casi, diventa molto forte);
  2. Allontanare i presenti per isolarla (l’attacco si prolunga se ci sono spettatori);
  3. Dimostrare comprensione ma anche fermezza.

Contusione

Contusione

 

 

È una lesione traumatica derivante dall’impatto con un corpo contundente (cadute, botte, urti...), in seguito al quale la pelle rimane integra e i vasi sanguigni sottostanti si rompono.

 

 

Cosa fare:

  1. Subito applicazioni fredde (con ghiaccio avvolto in un panno o dentro l’apposita borsa, o, in mancanza, acqua fredda);
  2. Più tardi applicare un pomata antinfiammatoria;
  3. Riposo ed eventuale bendaggio;
  4. qualora la lesione riguardi parti del corpo con organi interni (cranio, torace, addome) far sempre visitare l’infortunato da un medico.

Cosa non fare:

  1. Impacchi caldi;
  2. Massaggi;
  3. Bendaggio troppo stretto.

Distorsione

Distorsione

 

È la tipica slogatura o “storta”, talvolta con una lesione ai legamenti; avviene una momentanea perdita dei normali rapporti fra le ossa nelle articolazioni, con un ritorno spontaneo e immediato alle posizioni normali.

 

Sintomi: gonfiore e dolore nei movimenti comunque possibili.

Cosa fare:

  1. Subito applicazioni fredde con ghiaccio o acqua (a);
  2. Applicare pomata antinfiammatoria;
  3. Immobilizzare l’articolazione (b);
  4. Trasportare l’infortunato al pronto soccorso per un controllo.

Cosa non fare:

  1. Impacchi caldi;
  2. Muovere o massaggiare l’articolazione.

Ferita semplice

Cosa fare:

  1. Lavarsi accuratamente le mani con il sapone;
  2. Lavare la ferita con acqua corrente, oppure pulirla con una garza o un panno (il cotone no, lascia filamenti);
  3. Rimuovere eventuali corpi estranei (terra, ghiaia, ecc);
  4. Disinfettare prima con acqua ossigenata o altro disinfettante;
  5. Applicare una medicazione sterile;
  6. In caso di abbondante perdita di sangue comprimere per alcuni minuti la ferita.

Cosa non fare:

  1. Usare disinfettanti colorati (mercurocromo, tintura di iodio), alcol, polveri o pomate a base di antibiotici o sulfamidici.

Folgorazione elettrica (scossa)

Scossa

 

Cosa fare:

  1. Allontanare rapidamente l’infortunato dal contatto con il circuito elettrico, staccando la corrente o spostando il filo con un bastone di legno, un ramo, una corda o un panno (asciutti), possibilmente isolandosi da terra poggiando i piedi su un oggetto asciutto (asse in legno, gomma, giornali);
  2. Se occorre (e si è in grado), praticare la respirazione artificiale bocca a bocca e ilmassaggio cardiaco;
  3. Nei casi più gravi, chiamare subito il pronto intervento (118).

 

Cosa non fare:

  1. Toccare istintivamente il soggetto con le mani.

Frattura

FratturaSi tratta dell’interruzione di un osso. La parte fratturata si presenta gonfia, deformata e tumefatta (colorazione bluastra). Una frattura può essere “chiusa”, se non c’è lacerazione del tessuto muscolare/cutaneo, o “aperta”, quando l’osso fratturato, lacerando il tessuto sovrastante, fuoriesce dalla pelle.

Sintomi: dolore violento, in particolare se l’infortunato tenta di muovere l’arto, incapacità a muovere il segmento fratturato; a volte però i segni non sono così decisi.

Cosa fare:

  1. Mantenere il soggetto immobile;
  2. In caso di frattura aperta versare disinfettante, coprire con garza sterile e fermare l’emorragia, premendo o fasciando vicino alla ferita;
  3. Immobilizzare l’arto fratturato con stecche, o altra cosa rigida, e una fasciatura per facilitare il trasporto dell’infortunato.

Cosa non fare:

  1. Muovere la frattura o tentare di ridurre il distacco;
  2. Somministrare alcolici;
  3. In caso di frattura aperta, toccare conmani o altro la parte lesa (pericolo di infezioni).

Lisca in gola

Cosa fare:

In caso di un dolore o fastidio di lieve entità, può essere utile inghiottire della mollica di pane; se il dolore è acuto oppure l’inghiottimento della mollica non ha rimosso la lisca, è necessario recarsi immediatamente al pronto soccorso.

Lussazione

È dovuta allo spostamento di un’articolazione (spalla, ginocchio, dito) dalla sua sede normale; lo spostamento è permanente, cioè non torna a posto.

Sintomi: dolori acuti, perdita di funzionalità e blocco dell’articolazione, intorpidimento, gonfiore e deformità dell’articolazione.

Cosa fare:

  1. Immobilizzare l’articolazione nella posizione in cui si trova;
  2. Trasportare subito l’infortunato in ospedale.

Cosa non fare:

  1. Tentare di ridurre la lussazione.

Ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo

Deriva dall’ingestione di un corpo estraneo (nocciolo, oliva o altro) che ostruisce la via respiratoria.

Sintomi: il soggetto non riesce a parlare e respirare.

Cosa fare:

  1. Se la persona respira, incoraggiarla a tossire.
  2. Se la persona non riesce a parlare, tossire o smette di respirare posizionarsi al suo fianco un po' dietro, sorreggere il torace con unamano facendola sporgere in avanti (anche appoggiandolo sullo schienale di una sedia o su un tavolo), dare fino a 5 colpi inmodo continuato con lamano a taglio lungo la colonna vertebrale tra le scapole (a). Se si tratta di un bambino prenderlo per i piedi e tenerlo a testa in giù battendo tra le scapole (b).
  3. Se i colpi non hanno effetto, eseguire la manovra di Heimlich: il soccorritore si posiziona alle spalle del soggetto, lo cinge per la vita mettendo una mano a pugno subito sotto lo sterno, sopra l’ombelico, e l’altra mano stretta sul polso della prima; poi imprime delle forti e ripetute pressioni verso l’alto (c). Si devono alternare 5 compressioni sottodiaframmatiche e 5 colpi dorsali (descritti al punto 2).

Manovra di Heimlich

 

Perdita di coscienza leggera (lipotimia)

Lipotimia

 

 

Sintomi: sensazione di malessere, nausea, capogiro, sudorazione fredda, pallore.

 

 

 

Cosa fare:

  1. Porre la persona in posizione antishock: distesa con le gambe sollevate;
  2. Slacciare tutto ciò che stringe (cravatta, cintura, camicia, reggiseno, colletto, ecc.);
  3. Arieggiare il locale evitando persone intorno;
  4. Quando la persona si riprende, lasciarla distesa ancora per qualche minuto.

Cosa non fare:

  1. Dare da bere quando è in stato di incoscienza;
  2. Somministrare alcolici;
  3. Schiaffeggiare la persona svenuta;
  4. Fare alzare non appena ripresi i sensi.

Perdita di sangue dal naso (epistassi)

Cosa fare:

  1. Tenere il soggetto seduto e tranquillo;
  2. Schiacciare tra indice e pollice le ali del naso per 10 minuti; questo facilita la formazione di un coagulo sui vasi sanguigni lacerati.

Se l’emorragia non si ferma, infilare un tampone di carta ripiegata (dello spessore di circa 6 mm) sotto il labbro superiore, poi premere energicamente il labbro sul tampone, per provocare la chiusura dei vasi sanguinanti. Se anche questo tentativo non dovesse raggiungere lo scopo, tamponare la narice sanguinante con una striscia di garza sterile imbevuta di soluzione coagulante, lasciandone all’esterno l’estremità per poterla togliere agevolmente. Tenere il soggetto sdraiato, con la testa sollevata e applicargli sulla faccia un panno bagnato d’acqua fredda, continuando a stringere le ali del naso.

Shock

Può derivare da emorragie, ustioni, contusioni, vomito violento, diarrea, forti emozioni, dolori intensi, ecc.

Sintomi: sudorazione fredda, pallore, cianosi a dita e labbra, respirazione superficiale e frequente, agitazione seguita da depressione e sonnolenza.

  1. Se possibile, eliminare la causa che ha provocato lo shock (bloccare emorragia, immobilizzare la frattura, ecc.);
  2. Coprire la persona per prevenire perdite di calore;
  3. Porre la persona in posizione antishock: distesa con le gambe sollevate;
  4. Slacciare tutto ciò che stringe (cravatta, cintura, camicia, reggiseno, colletto, ecc.);
  5. Arieggiare il locale evitando persone intorno;
  6. Controllare respiro e polso;
  7. Tranquillizzare la persona;
  8. Chiamare il pronto intervento (118).

Cosa non fare:

  1. Muovere la persona ed evitare movimenti inutili;
  2. Somministrare bevande;
  3. Mettere la persona vicino a fonti di calore.

Traumi alla colonna vertebrale o alla testa

Nell’ambito lavorativo, derivano principalmente da cadute della persona o da caduta di materiali sul corpo.

Cosa fare:

  1. In caso di traumi lievi, trasportare il soggetto al pronto soccorso;
  2. In caso di traumi importanti, chiamare subito un’ambulanza e mantenere l’infortunato
    disteso e immobile per prevenire lesioni del midollo spinale, al collo o altro.

Cosa non fare:

  1. Muovere l’infortunato in caso di traumi seri; l’infortunato va spostato solo se esiste pericolo di vita.

Ubriachezza leggera

Sintomi: euforia, loquacità, difficoltà di ragionamento, sonnolenza.

Cosa fare:

  1. Far vomitare (se l’ubriachezza è molto leggera non serve);
  2. Somministrare caffè o acqua zuccherata.

Ustione di primo grado

Ustione di primo grado

 

 

 

La parte superficiale della pelle è lesa, ma non quella sottostante.

 

 

Cosa fare:

  1. Bagnare con abbondante acqua fredda (10-15 minuti);
  2. Applicare una pomata per ustioni.

Cosa non fare:

  1. Applicare oli o altro.

Ustione di secondo grado

Ustione di secondo grado

 

 

La pelle è lesa anche nella parte sottostante (derma); si verificano comparsa di bolle, gonfiore e un arrossamento vistoso.

 

Cosa fare:

  1. Bagnare con abbondante acqua fredda o applicare ghiaccio;
  2. Cercare di mantenere intatta la pelle;
  3. Se le bolle si rompono, tagliare la pelle residua con forbici sterilizzate, spennellare tutt’intorno con un disinfettante non colorato e coprire con una compressa sterile;
  4. Recarsi al pronto soccorso; se ciò non fosse possibile, applicare una pomata per ustioni.

Cosa non fare:

  1. Applicare oli o altro;
  2. Toccare la pelle;
  3. Rompere o pungere le bolle.

Ustione di terzo grado

Ustione di terzo grado

 

 

 

Oltre alla pelle, è leso anche il tessuto sottocutaneo; si verificano perdita di liquidi, distruzione della pelle.

 

 

 

Cosa fare:

  1. Versare abbondante acqua fredda, anche sulle parti circostanti che apparentemente non appaiono lese;
  2. Eliminare gli abiti che ricoprono l’ustione,ma non quelli a contatto con l’ustione stessa;
  3. Cercare di mantenere intatta la pelle;
  4. Ricoprire le parti ustionate con garze sterili o panni puliti;
  5. Chiamare subito il pronto intervento (118).

Cosa non fare:

  1. Toccare con le mani le parti ustionate (pericolo di infezioni);
  2. Disinfettare con alcol o tintura di iodio;
  3. Applicare oli, pomate o sostanze grasse;
  4. Asportare i tessuti ustionati;
  5. Somministrare alcolici.